miscellanea/ tecnologia

Intelligenza artificiale applicata al percorso di visita della XIX Biennale Architettura di Venezia

App di visita della XIX Biennale di Venezia
Spatial Intelligens, Concept, Architettura dei Sistemi di IA

Due nuovi compagni di visita sono ora disponibili a Venezia: Spatial Intelligens, sviluppato dal pluripremiato studio berlinese sub, e In Other Words, un’audioguida innovativa della rivista VOLUME. Entrambi i progetti utilizzano modelli linguistici di grandi dimensioni LLM (sistemi di IA che utilizzano reti neurali profonde, addestrate su enormi quantità di dati testuali, per comprendere, generare e manipolare il linguaggio naturale – per offrire modi inaspettati di vedere, navigare e interpretare la mostra. Rappresentano una novità assoluta: una grande mostra internazionale di architettura rimodellata attivamente in tempo reale dall’intelligenza artificiale.

ll primo progetto, Spatial Intelligens, è un sistema basato sull’intelligenza artificiale che guida il visitatore attraverso l’Arsenale, registrando dove si ferma, cosa si salta e cosa cattura l’attenzione. Sviluppato da Niklas Bildstein Zaar e dal suo team di sub (responsabile anche dell’allestimento della mostra di quest’anno); l’applicazione, quale strumento di supporto alla visita, offre link, approfondimenti e contenuti personalizzati in base al percorso effettuato. Si esce con un resoconto digitale personalizzato, non di ciò che si sarebbe dovuto vedere, ma di ciò che si è effettivamente visto. Il percorso diventa uno specchio della propria curiosità.

Il secondo progetto è della rivista VOLUME: In Other Words, un’intelligenza artificiale guidata dalla voce che reinterpreta i testi delle mostre attraverso 36 lenti immaginarie: dai progressisti in stile AOC agli ideologi alla Steve Bannon, dai teorici critici ai gondolieri e persino avatar immaginari o filosofici. Realizzato utilizzando Claude Sonnet 4, lo strumento offre audioguide polifoniche, spesso provocatorie, che mettono in discussione il modo in cui autorità, competenza e significato vengono costruiti negli spazi culturali.

App di visita della XIX Biennale di Venezia
In Other Words di VOLUME, una collaborazione tra Archie e Nieuwe Instituut

“Questo esperimento è un tentativo, tra il ludico e l’autorevole, di comprendere come l’intelligenza artificiale stia e rimodellando radicalmente le nostre parole e le nostre storie”, commenta Stephan Petermann, direttore di VOLUME. “Ci mette a confronto sia con l’intelligenza artificiale che con i nostri stessi tropi e convenzioni. Fa esplodere alcune delle bolle della scrittura archetipica nelle mostre di design, condensando, semplificando, ma anche superando intellettualmente una premessa iniziale, o aggiungendo ulteriori punti di vista. Esplora la sensibilità di ciò che significa condividere pubblicamente idee spesso complicate o complesse con una moltitudine di pubblici”.

Questi strumenti sono centrali nella visione curatoriale di Carlo Ratti. Insieme, contribuiscono a trasformare la Biennale da una vetrina statica a un laboratorio vivente.

“La Biennale Architettura è da tempo uno specchio della professione. Quest’anno ci siamo chiesti: potrebbe diventare anche uno strumento?” ha commentato Carlo Ratti, co-fondatore di CRA–Carlo Ratti Associati e direttore della Biennale Architettura. “Molti progetti in mostra possono essere considerati un laboratorio vivente. Durante lo sviluppo della Biennale, l’IA veniva già utilizzata per riassumere i testi, ma ora diventa una vera e propria partecipante, sfidando il modo in cui pensiamo, esponiamo e condividiamo le idee architettoniche. Ci invita a ripensare la paternità e la curatela.”

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