
Rebecca Horn. Cutting Through the Past
Con questa mostra il Castello di Rivoli dedica a Rebecca Horn la sua prima retrospettiva in un museo italiano, rendendo omaggio a una delle voci più visionarie dell’arte contemporanea. Cutting Through the Past, il cui titolo rimanda a quello di una delle grandi installazioni dell’artista presente nella collezione del Castello, curata da Marcella Beccaria, riunisce oltre 35 opere tra installazioni cinetiche, film, video, sculture e disegni, in un percorso che attraversa l’intera carriera dell’artista, dagli anni Sessanta fino ai lavori più recenti.
Macchine cinetiche e installazioni monumentali
Ad accogliere i visitatori sono alcune delle installazioni più emblematiche: dalla Pfauenmaschine (Macchina pavone), realizzata per documenta 1982, a Hauchkörper (Corpo che respira), passando per Concert for Anarchy, Inferno e Turm der Namenlosen (Torre dei senza nome). Un teatro meccanico in cui tempo, corpo, memoria e desiderio si intrecciano in un linguaggio radicale e profondamente poetico.
Performance e disegni
Cuore della mostra è la sezione dedicata alle performance degli esordi, con video recentemente restaurati proiettati su larga scala, che creano un paesaggio immersivo tra gesto e macchina. Accanto a questi, il film Der Eintänzer e installazioni come Cutting Through the Past e Miroir du Lac restituiscono l’intensità di una ricerca che ha saputo fondere introspezione e potenza scenica.
Particolare attenzione è riservata al disegno, pratica intima e continua dell’artista, culminata nei grandi Bodylandscapes, visioni pittoriche nate da un processo performativo e scandite da forme circolari, simboli di tempo ciclico e rigenerazione. Opere come Das Rad der Zeit testimoniano la tensione spirituale che attraversa tutta la sua produzione.
Oltre il Castello
La mostra si estende idealmente anche alla Collezione Cerruti, con installazioni e disegni in dialogo con gli spazi della villa, e si completa con due proiezioni speciali al Teatro del Castello.
Cutting Through the Past è un invito a inoltrarsi in un universo fatto di materia e respiro, macchina e corpo, dove ogni opera è insieme ferita e sutura, visione e memoria.
Immagine di anteprima: Rebecca Horn, Federflügel (Ali di piuma – Feather Wings), 1992, piume, barre di metallo, motore, Collezione ifa – Institut fūr Auslandsbeziehungen e.V. © Paolo Pellion di Persano © REBECCA HORN, by SIAE 2025
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