
Knock Knock Knock. Guardiani di ferro dalla collezione Cesati
Il Labirinto della Masone propone una mostra particolare che coniuga meraviglia, storia materiale e immaginario simbolico. L’esposizione riunisce 65 picchiotti da porta, manufatti comunemente noti come battenti o batacchi, provenienti dalla collezione privata Cesati. Una selezione frutto di mezzo secolo di ricerca, che mette in luce un universo sorprendente dove tecnica, funzione e fantasia convergono in oggetti dal forte impatto visivo. Forgiati interamente in ferro tra il XIV e il XVIII secolo, questi pezzi sono stati prodotti principalmente in Italia e Spagna, ma anche in Francia, Austria e Germania, testimonianza di una tradizione artigianale raffinata e al tempo stesso ricca di contenuti simbolici.
Il “varco”
La mostra invita il visitatore a riflettere sul valore del varco: soglia fisica e al contempo simbolica, momento di passaggio tra interno ed esterno, tra ciò che è visibile e ciò che resta celato. I testi di Stefano Salis offrono una lettura colta e avvincente di questa dimensione, inscrivendo i battenti nel territorio dell’enigma e della protezione domestica, dove draghi, serpenti, figure umane e animali assumono ruoli apotropaici, depositari di una tradizione antica che affonda le radici in culture precristiane.
L’allestimento
L’allestimento, curato da Maddalena Casalis ed Elisa Rizzardi, trasforma le sale del Museo del Labirinto della Masone in una sorta di camera delle meraviglie, dove ogni battente diventa protagonista della propria storia. La disposizione degli oggetti valorizza la loro natura dinamica, restituendo idealmente il gesto del bussare: un movimento rapido, quasi rituale, che rivelava al tocco dettagli inattesi e virtuosismi tecnici difficilmente percepibili a colpo d’occhio. Questa dimensione esperienziale offre al pubblico la possibilità di scoprire non solo la funzione originaria dei manufatti, ma anche il loro ruolo come vere opere d’arte, esito di un sapere artigiano ormai raro.
Le fotografie di Massimo Listri
A dialogare con i picchiotti sono le fotografie di Massimo Listri, che immortalano porte, soglie e varchi. Le sue immagini amplificano il tema del limite architettonico e mentale, suggerendo una riflessione sulla soglia come confine tra protezione e rivelazione, tra silenzio e narrazione.
Attraverso questo percorso, la mostra non solo racconta un capitolo poco noto della storia del ferro, ma mette in scena un viaggio nell’immaginario domestico europeo, dove l’ingresso di una casa diventa luogo di identità, mistero e magia.
Immagine di anteprima: Veduta della mostra
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