L’installazione di Chiharu Shiota introduce il tema della neve, protagonista al Mudec di Milano
Chiharu Shiota, cui il MAO di Torino dedica in contemporanea una monografica, ha ideato un’installazione site-specific per il Mudec di Milano, curata da Sara Rizzo e realizzata con il supporto di 24 ORE Cultura, dedicata alla neve, tema che sarà al centro della prossima mostra che verrà inaugurata dal Museo delle Culture a febbraio 2026, sempre nell’ambito dell’Olimpiade Culturale Milano Cortina 2026.
Le reti di fili
L’artista giapponese è celebre per le sue installazioni realizzate con reti di fili che trasformano lo spazio in un paesaggio sospeso. Anche in questo caso fili scendono a piombo dal soffitto, in mezzo ai quali fluttuano biglietti e fogli di carta a simulare una nevicata che però non arriva a terra e rimane come bloccata in un istante preciso del tempo. Sui biglietti sono scritti i nomi di persone che hanno fatto parte delle nostre vite ma che non c’è più possibile incontrare.
Le corde rappresentano il modo in cui le nostre vite sono intrecciate con quelle degli altri, ma anche la precarietà di questi legami e i nomi scritti sulla carta evidenziano che una volta che qualcuno è andato perduto non è possibile tornare a ciò che è stato.
La neve che si scioglie
La neve che si scioglie –il titolo scelto per questa installazione – rappresenta per Shiota gli ultimi istanti di qualcosa che sta per concludersi, evoca la fine di un lungo silenzio, il ritiro del freddo che un tempo avvolgeva ogni cosa.
“Così come le vecchie fotografie perdono i loro colori e la loro importanza con il tempo, lo scioglimento della neve rappresenta la dissolvenza di momenti o relazioni; un tempo chiare e definite, ora diventano più tenui e meno distinte, fino a diventare solo impressioni su un orizzonte lontano”, dichiara l’artista.
Come una coltre di neve attutisce rumori e ricordi, così quest’opera simboleggia la distanza che si crea fra le persone, ma anche la trasformazione positiva di questa sensazione col trascorrere del tempo.
Un lavoro partecipato
Chiharu Shiota ha invitato il pubblico a partecipare attivamente al progetto, condividendo pensieri o disegni legati al tema della memoria. Le testimonianze raccolte, anche dopo l’apertura, costituiscono l’anima dell’installazione: frammenti di emozioni sospese stampati sui fogli che fluttueranno nello spazio dell’Agorà.
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