Apparati multimediali, ricostruzioni e tecnologie immersive per una visita “oltre il Pantheon”

Il Pantheon si arricchisce di una nuova esperienza di visita grazie a Oltre il Pantheon, il percorso espositivo appena inaugurato negli ambienti della Basilica di Nettuno, spazi finora quasi sconosciuti e oggi restituiti al pubblico dopo un importante intervento di riqualificazione. Il progetto offre una lettura rinnovata di uno dei monumenti più iconici al mondo, ampliandone la fruizione attraverso apparati multimediali, ricostruzioni e tecnologie immersive capaci di coniugare rigore scientifico e suggestione visiva.
Il progetto
Curato da Luca Mercuri insieme a un Comitato scientifico composto da Massimo Osanna, Enrico Parlato, Susanna Pasquali e Stefano Tortorella, il percorso dischiude dimensioni rimaste per secoli nell’ombra, trasformandole in un racconto unitario. La progettazione dell’allestimento è affidata a Fernando Giannella, mentre il coordinamento tecnico-scientifico e organizzativo coinvolge i professionisti della Direzione generale Musei e dell’Istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo. L’intervento, sostenuto dalla Direzione generale Musei, è parte di una strategia più ampia che mira a rendere il monumento sempre più accessibile, leggibile e condiviso.
Oculus e la luce
L’ingresso al nuovo itinerario coincide con uno dei momenti più intensi dell’esperienza: Oculus, una grande installazione immersiva che sfrutta le potenzialità del videomapping per far “scomparire” la parete che separa gli ambienti della Basilica dalla Rotonda del Pantheon. Ideata da Luca Mercuri e realizzata da Katatexilux, l’opera proietta sul muro una raffinata scomposizione visiva che restituisce la percezione ideale dell’Oculus come se il diaframma murario non esistesse, mostrando il tempio in perfetta continuità spaziale con la nuova area di visita.
Il percorso tematico
Superato l’Oculus, la visita si sviluppa in più sezioni tematiche. La prima è dedicata al Pantheon di età romana e alla sua evoluzione urbanistica, raccontata attraverso un plastico di grande dettaglio in dialogo con un tavolo multimediale interattivo: lo strumento consente ai visitatori di esplorare le fasi costruttive, riconoscere gli interventi realizzati nei secoli e comprendere la complessità architettonica del monumento.
La sala successiva introduce la Basilica di Nettuno, pressoché scomparsa dal paesaggio moderno ma cruciale nella storia augustea. Qui una ricomposizione del suo elevato, ottenuta grazie all’integrazione tra elementi originali e calchi storici, dialoga con un video 3D che restituisce l’originario splendore della decorazione, dei colori e delle finiture dell’edificio. Si tratta della prima visualizzazione realistica dell’aspetto della Basilica, frutto degli studi più aggiornati.
Le ultime tappe della visita
Il percorso si apre poi sul paesaggio monumentale del Campo Marzio: una proiezione in rotazione, attivabile dal pubblico tramite un comando dedicato, permette di passare fluidamente da una fase storica all’altra, offrendo una lettura dinamica del tessuto urbano antico. Accanto, una selezione simbolica di reperti rinvenuti negli scavi novecenteschi dialoga con un video dell’Archivio Luce Cinecittà, che riporta agli anni Trenta nel cuore dei restauri del Pantheon.
La sezione finale è dedicata al Pantheon cristiano: opere, frammenti e decorazioni illustrano le trasformazioni intervenute dal 609 in poi. Tra gli episodi più evocativi emergono la ricomposizione in scala reale del ciborio altomedievale, l’affresco trecentesco restaurato della Cappella Maggiore e la monumentale edicola seicentesca, ricomposta integralmente per la prima volta. Il percorso si conclude con un deposito a vista, luogo di studio e documentazione, in linea con l’idea del museo come spazio vivo di ricerca. Con Oltre il Pantheon, tecnologie e conoscenza dialogano per restituire nuove narrazioni a un luogo millenario, fondando l’esperienza sull’incontro tra storia, percezione e immaginario. È un invito a osservare il Pantheon non solo come monumento antico, ma come organismo vivo, attraversato dalla luce e dal tempo.
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