
I Tre Grandi di Spagna: tre visioni, un’eredità. L’arte di Dalí, Miró e Picasso
Alla Fabbrica del Vapore di Milano la mostra riunisce per la prima volta Picasso, Miró e Dalí, protagonisti assoluti delle avanguardie e interpreti di un linguaggio che ha cambiato per sempre il modo di vedere l’arte. L’esposizione, concepita appositamente per lo spazio milanese, offre un percorso inedito che indaga affinità e divergenze tra tre personalità radicalmente diverse eppure legate da un’identità culturale comune. Al centro si collocano oltre duecento opere originali, principalmente incisioni e stampe, che rivelano l’evoluzione del loro immaginario e la tensione verso linguaggi sempre nuovi.
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo si articola in cinque sezioni e conduce il visitatore dalle radici catalane alla Parigi delle avanguardie, luogo d’incontri e fratture decisive. Qui matura il Surrealismo, cuore pulsante dell’esposizione, inteso non solo come movimento, ma come strumento per proiettare l’inconscio sulla superficie dell’opera. Le sale amplificano questo dialogo serrato fra immaginazione e realtà, seguendo la progressiva affermazione dei tre artisti nel secondo dopoguerra e la loro espansione in ambiti espressivi differenti quali pittura, grafica, poesia, cinema e arti applicate.
Il Bacchanale di Dalí
Uno degli snodi più suggestivi del percorso è la presenza della scenografia teatrale Bacchanale di Salvador Dalí, realizzata nel 1939 per l’omonimo balletto. Capolavoro del metodo paranoico-critico, l’opera costituisce il primo intervento dell’artista nell’ambito teatrale e rivela la sua ambizione a trasformare la scena in un dispositivo visionario, dove immagini, simboli e rimandi culturali si moltiplicano senza soluzione di continuità. La monumentalità dell’allestimento – composto da tredici elementi tra fondale e tele scenografiche – incornicia un universo perturbante, popolato da metamorfosi, apparizioni e rimandi mitologici, offrendo allo spettatore un’esperienza immersiva che travalica i confini della pittura e si espande nello spazio.
Nel suo insieme, la mostra non celebra soltanto tre maestri, ma invita a comprendere come le loro opere continuino a interrogare il presente. È un viaggio nella modernità, nella sua capacità di infrangere modelli e generarne di nuovi, dove ogni sala si fa tappa di un racconto che, dalla materia grafica alla scena teatrale, restituisce la forza inesauribile dell’immaginazione.
Immagine di anteprima: veduta della mostra. © Giovanni Daniotti
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