
Jack Vettriano
Nel salone con soffitto a lanterna di Palazzo Pallavicini a Bologna, dove si esibì il quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart di fronte alle dame della città e all’alta nobiltà europea, inizia il percorso della prima mostra italiana delle opere di Jack Vettriano (1951-2025), artista scozzese scomparso improvvisamente dopo aver attivamente collaborato alla realizzazione dell’evento.
Di origini italiane, autodidatta, inizia a dipingere a 21 anni dopo aver ricevuto un set di pennelli e acquerelli in regalo e raggiunge il successo nel 1988 con la sua prima esposizione alla Royal Scottish Academy.
Oltre 70 opere tra dipinti, grafiche a tiratura limitata su carta museale create appositamente per l’esposizione bolognese e gli scatti realizzati nello studio di Vettriano da Francesco Guidicini, ritrattista ufficiale del “Sunday Times”, permettono di conoscere meglio un artista tra i più venduti e riprodotti.
L’arte di Vettriano
Nelle sue opere troviamo echi dell’estetica del cinema noir, dei coloristi scozzesi e della pittura di Edward Hopper, Norman Rockwell e Gil Evgren riuniti in uno stile particolare, realistico ma evocativo. Le donne che dipinge, spesso sole, colte in un momento di intimità, sono seducenti e romantiche, la raffinatezza si unisce alla sensualità dando vita a una elegante “femme fatale”.
Luci e ombre si susseguono come ritmate della musica jazz che l’artista amava ascoltare mentre lavorava, le immagini sembrano scorrere come fotogrammi di film celebri.
Come scrive la curatrice, Francesca Bogliolo, “nonostante adotti un realismo di matrice fotografica, Jack Vettriano decontestualizza i suoi soggetti, collocandoli in un altrove temporale che delinea una situazione ideale, in cui un desiderio agognato possa avere luogo”.
L’omaggio a Fontana
In un dichiarato omaggio a Lucio Fontana, Vettriano si ritrae di spalle mentre guarda oltre la finestra del suo studio. In mano ha ancora il bisturi con cui ha tagliato la tela sul cavalletto. Con Fontana l’artista scozzese condivide la volontà di andare oltre il conosciuto, invitando chi guarda a ricordare che l’arte non rappresenta solamente ciò che è visibile, ma ciò che essenzialmente non lo è, ciò che si cela oltre le apparenze. Vettriano, pittore delle attese, in cui il tempo è sospeso mentre si aspetta che qualcosa accada, con questo omaggio ci esorta a oltrepassare la superficie delle cose e ad addentrarci nel mistero della vita.
Immagine di anteprima: Jack Vettriano, The Singing Butler, 1992
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